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What an EMOTION!!

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Era un pò che favoleggiavo di scoprire le bellezze del Marocco, ne avevo letto qua e là le tante meraviglie e non stavo ormai più nella pelle. Raggiungere l'oceano direttamente dalle dune del deserto, affrontare sabbia e pietraie nello spazio di pochi chilometri, esperienze sicuramente uniche.

E così contatto uno degli operatori che organizzano tour in moto in quel Paese, Edo Mossi della Desert Emotion, ed in un baleno mi trovo proiettato nell'avventura!

La formula è la più comoda e divertente possibile, Edo fornisce tutto, moto, trasferimenti, sistemazioni e la sua esperienza preziosa (ha corso diverse Dakar in moto ed auto).

Sull'aereo incontro quelli che saranno i miei compagni di viaggio, foto in basso, da sinistra Alessandro (farmacista toscano), Pino (immobiliarista di Modena), Tommaso (dentista vicentino) e Fabio (imprenditore sanmarinese). I gruppi dei viaggi Desert Emotion non superano mai i 6 partecipanti e questo contribuisce a rendere estremamente piacevole il giro, come nelle uscite tra amici.

Arrivati notte tempo ad Agadir prendiamo un pulmino che ci trasporterà nell'estremo sud del Marocco ai confini del Sahara Occidentale. (foto in alto: sosta per la cena)

L'albergo dove alloggeremo è qualcosa di fantastico e contribuisce ad esaltare il sapore d'avventura, l'acqua è pompata negli impianti da un pozzo salato e la corrente elettrica viene fornita da un generatore che funziona solo dal tramonto fino alle dieci di sera, dopo di che la luce è affidata alle fiammelle delle candele, noi giungeremo li a notte fonda dopo quasi 6 ore di trasferimento.

Al mattino il resort, che è raggiungibile solo affrontando 5 Km di piste dal più vicino asfalto, si mostra in tutto il suo splendore, realizzato come un fortino militare (ce ne è uno abbandonato a poche centinaia di metri) è anche dotato di un'area camping dove stazionano fantastici unimog da raid (foto in basso)

Dopo la colazione ci spostiamo nella zona briefing dove prendiamo subito contatto con i mezzi che saranno nostri compagni d'avventura durante il tour, delle bellissime KTM 690 seminuove e completamente sistemate per l'uso desertico.

Edo (foto in alto) ha grande esperienza e un'attenzione estrema alla sicurezza, oltre a fornire anche l'attrezzatura (giacche, pantaloni, pettorine, protezione cervicale, escluso solo casco e stivali), mette a disposizione di ogni partecipante un telefono satellitare (foto in alto mentre spiega al gruppo il funzionamento)

Gli altri membri dello staff non sono da meno in quanto ad esperienza di deserto. Nella foto a sinistra abbiamo Jean Brucy (francese) seguirà la carovana dei motociclisti in 4X4 preparando caffé nel deserto e riparando le moto in caso di avarie. Jean ha corso 18 Dakar in auto e moto, ne ha concluse 16 di cui 10 nei primi 10 piloti al traguardo, ha vinto diverse tappe.

A destra Tina Meier che farà da scopa in moto. Tina è tedesca e vanta diverse partecipazioni alla Dakar, tra cui quest'ultima edizione Argentina-Chile in cui si è piazzata al centesimo posto nella classifica finale.

Nel deserto gli inconvenienti sono la regola più che l'eccezione, ne è testimonianza la disavventura occorsa a Tommaso che ha piegato il disco posteriore incastrando un sasso tra supporto e forcellone in una caduta (foto in basso)

Nel pacchetto è compresa l'assistenza meccanica lungo il percorso garantita dalle sapienti doti tecniche di Jean e dal nutrito numero di ricambi che Edo porta con se (foto a sinistra)

Il primo giorno si prendono le misure con la moto e con il terreno e, dopo alcuni rapidi consigli di Edo ci si sbizzarrisce a provare il 690 sulle dune!

Le dune marocchine sono le più alte che io abbia mai visto ed affrontato e l'insidia di trovarsi dalla sabbia alle rocce nello spazio di un apertura di gas è sempre in agguato.

Foto a destra: un altro dei trucchetti per non far affondare il cavalletto nella sabbia, basta metterci sotto un guanto!

Dopo un pranzetto leggero e gustoso in albergo nel pomeriggio risaltiamo in sella per raggiungere la spiaggia dell'oceano che dista una ventina di chilometri in linea d'aria percorsi quasi tutti su pista.

L'emozione di vedere la distesa d'acqua che si apre davanti a noi è tanta!

Rientrati al campo base ci godiamo gli ultimi raggi di sole gustando il famoso thé alla menta che qui in Africa ha sempre il suo perché...

Al mattino seguente ci alziamo insieme al sole per affrontare la giornata in tutta la sua pienezza!

Inizieremo con l'affrontare un'enorme distesa di sabbia dalle alte dune su cui surfare lungo le creste avanzando a zig-zag tra salite e discese a tratti quasi verticali.

Ci tufferemo quindi in un canale tra rocce e sabbia di una bellezza incredibile.

Tommaso piega la leva freno posteriore in una scivolata senza ulteriori conseguenze e Jean, fornello e pappagallo alla mano, provvede a risistemarla in pochi minuti.

Foto in basso: Fabio si sdraia soddisfatto in mezzo alla sabbia.

Foto in alto: Edo sul bordo di una vallata a picco nel Sahara Occidentale

Foto a sinistra: il passaggio di una mandria di dromedari,

Sopra: l'imponente insegna d'ingresso alla città di Tan Tan dichiarata dall'UNESCO patrimonio dell'umanità!

Arrivati a Tan Tan pranzeremo in una rosticceria sulla strada principale.

Dopo pranzo sosta d'obbligo presso una stazione di servizio per fare rifornimento alle moto e soffiare via un pò di sabbia dai filtri aria.

Di qui rientreremo verso l'albergo, ma non prima di una coreografica sosta presso il fortino abbandonato che si trova lì dappresso (foto in basso: l'ingresso del forte)

Foto a sinistra: Thé alla menta per ristorarsi dalle fatiche del giro!

La cucina marocchina è molto buona anche se poco variegata, si consumano molto le zuppe di carne (dromedario e manzo) e verdura o gli spiedini, tutto molto saporito, ma da un gusto sufficientemente delicato da essere appetibile ai nostri palati europei.

Anche il terzo giorno sabbia e distese di cespugli non mancheranno, orami abbiamo preso la mano con le moto e cominciamo tutti a divertirci al massimo!

Spesso sulla sabbia si trovano distese immense di piccole conchiglie bianche che in controluce offrono un sugestivo effetto di riflessi perlati sulle dune, uno spettacolo!

Foto in alto: il riverbero bianco delle conchiglie è chiaramente visibile.

Nei passaggi con la sabbia compatta tutti approfittano per fare qualche numero

Foto sotto: La Meier che affronta una pietraia risalendo da una valle

Foto in alto: un saluto "del giaguaro" di Posaja a tutti gli EA

In questa giornata è previsto un bivacco sulla riva del mare per la notte, il campo tendato lo raggiungeremo percorrendo la spiaggia per circa 25 Km a manetta, lungo questo trasferimento ci imbatteremo anche nella carcassa arenata di una balena (foto in basso)

La potenza del grosso Kappa lungo il bagnasciuga permette di raggiungere velocità imbarazzanti ben al disopra dei 110 Km/h

Desert Emotion from Fabio Imperiali on Vimeo.

Se non vedi correttamente il video in streaming puoi scaricarlo QUI

Arrivati al campo ci concederemo un pò di relax prima di pranzo, dopodiché ripartiremo per percorrere 20 Km a cannone verso la Plage Bange, luogo turistico dove vengono a svernare i tedeschi in pensione con i camper.

Il giorno dopo rientreremo verso l'hotel attraverso il deserto e dopo una mattinata clemente, saremo costretti a percorrere gli ultimi 30 Km sotto un violento temporale che renderà viscide ed insidiose le piste.

La notte del bivacco sarà una vera avventura nell'avventura, dopo una cena eccezionale, un temporale si abbatterà sul campo ed una tromba d'aria distruggerà una tenda obbligandoci a dormire tutti ammucchiati nella sola tenda restante.

Ma queste sono comunque quelle esperienze che rendono unico un viaggio ed alla fine rientreremo tutti soddisfatti

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L'avventura anche per questa volta si è conclusa, ma rientro portandomi dentro un altro "tarlo", la Libia, che sarà una delle location dei prossimi tour di Edo, chissà...

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