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       Da Roma alla conquista delle puglie 
      
         
          
              Romani alla conquista della Magna Grecia: 
                ovvero l'avventura di manipolo EA che smotazzano in sud Italia, 
                enduro e risate per tre giorni di off duro e puro! 
                
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          Foto: 
             Africano/Pots  
            Testo:  
            Africano/Posaja  | 
         
       
      
         
            
              E' passato quasi un anno dall'avventura 
                che ci ha fatto raggiungere Firenze da Roma in fuoristrada (racconto 
                della Roma-Firenze). La saga degli Enduristi Anonimi alla 
                ambiziosa ricerca delle sterrate che possano unire tutto il nostro 
                Paese in una ideale mappa stradale delle mulattiere prosegue con 
                un ardito percorso Roma-Apricena. 
                
             
             
              Partenza di buon mattino, alle 8.00 
                incontro a Tivoli per i cinque eroi che scriveranno questa bella 
                pagina dell'enduro.  
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            Loro sono Marino l'AFRICANO, Corrado ROSTER, Alberto BUBI, 
              Marco POTS e Dino HEART VALVE.  | 
         
       
      
         
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              La prima parte del tragitto si snoda 
                lungo percorsi ben conosciuti, sono i favolosi passaggi del "giro 
                di Tivoli" che si snoda dal Lazio verso l'Abruzzo passando 
                per i paesi di Castel Madama, Tufo, Carsoli e Nespolo. 
                
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              Qui inizieranno le prime vere difficoltà 
                materializzatesi sotto forma di una ripida mulattiera in sassoni 
                viscidi che chiederà a tutti pesante tributo di energie 
                e sudore.  
                
              Casca di qua, tira di là, spingì 
                lassù...cresce il ritardo sulla tabella di marcia pianificata. 
                Si cerca di recuperare aumentando il passo nel tratto che porterà 
                la spedizione sino Santo Stefano e Scanzano attraverso bellissime 
                e panoramicissime sterrate, molto ricche di pozzangheroni e di 
                piccoli ruscelli trasversali a causa delle recenti ed abbondanti 
                pioggie. Tappa pranzo a Tagliacozzo dove pizza 
                e birra saranno protagonisti assoluti nel più classico 
                stile E.A.!!! 
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              Si prosegue salendo di quota, il GPS 
                segna 1.600 mt e la neve e la nebbia che scende fitta amplificano 
                le difficoltà dovute alla stanchezza. Si decide così 
                di tornare indietro per cercare un pernotto;  
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              La prima notte passerà in un simpatico 
                bioagriturismo ai piedi di Anversa degli Abruzzi; bella cena in 
                allegria e via tutti a nanna! 
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          Il bilancio del primo giorno 
              è abbastanza buono, Heart Valve lamenta dolori al suo ginocchio 
              per una distorsione presa appena dopo la partenza e Roster ha quasi 
              cotto la frizione del suo Xerrone 6 e mezzo, ma questo è 
              enduro non ricamo e cucito!  
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            (Dino e Corrado che si leccano le ferite)  | 
         
       
      
         
            
              Alle 7.30 del mattino si riparte sulle 
                tracce dell’antichissimo Tratturo Celano-Foggia che sarà 
                il compagno di viaggio quasi fino alla fine 
                
              L'emozione dell'avventura e la sensazione 
                che si prova quando si è consapevoli del fatto che non 
                si raggiungerà un punto dal quale rientrare indietro, ma 
                che la meta è sempre davanti, daranno la forza per affrontare 
                questa seconda tappa del viaggio, la più impegnativa! 
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              Il terreno in questo tratto che porterà i nostri 
                eroi fino a valle in Molise, è davvero pessimo. Fango pesantissimo, 
                appiccicoso che si accumula nel forcellone arrivando a frenare 
                la ruota posteriore anche in discesa! 
                
              Mancano ancora una ventina di Km alla fine di questo 
                tratturo ed i nostri sono bloccati, intrappolati nella morsa della 
                palta collosa e con la frizione di Roster ormai definitivamente 
                "fottuta".   
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              Nella foto in basso si vede la massa 
                di fango accumulata dal Kappa di Bubi 
                
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            Foto in alto: Pots esausto a fine passaggio sullo sfondo 
              c'è già il Molise!!  | 
         
       
      
         
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              La conquista del campo base della seconda 
                giornata è come l'accesso alla terra promessa, oggi cibo 
                e vino hanno un sapore migliore ed il letto sembra + morbido, 
                la doccia? ...Una manna!!!! 
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          |   La sosta 
              di fine tappa avverrà a circa 70 Km da Apicerna, il punto 
              d'arrivo finale programmato.  
              La mattina seguente il gruppo si dividerà in due: Corrado 
              e Dino andranno via asfalto direttamente all'arrivo; questa scelta 
              è stata presa per via della moto di Corrado che a mala pena 
              riesce a camminare su strada asfaltata con la frizione in quelle 
              condizioni ed anche per Dino che ha la gamba gonfia e zoppica vistosamente. 
              Africano, Pots e Bubi invece si ritufferanno all'attacco dell'ultima 
              parte del Tratturo che gli permetterà di raggiungere rapidamente 
              i compagni alla meta finale ad Apricena.  
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              Panorami tipici del sud Italia, con i 
                paesini come presepi in una campagna prepotente che li assedia. 
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              Dall'alto delle cime innevate le luci 
                delle prime ore del mattino accompagnano la partenza per l'ultima 
                tappa.  
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              Fortunatamente gli ultimissimi passaggi 
                avranno luogo su agevoli sterrate che permetteranno di riposare 
                i muscoli e riempire gli occhi ed il cuore di questi bellissimi 
                panorami.  
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              La carovana ora marcia spedita e si snoda 
                sulle stradine come nelle colonne delle formiche operaie. 
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              Finalmente si raggiungerà l'asfalto alla fine 
                di questo tratturo che, lo ricordiamo, era usato dai pastori per 
                effettuare la transumanza invernale delle greggi alla ricerca 
                dei freschi pascoli montani durante la stagione secca. 
                
              Insolito e suggestivo lo spettacolo delle centrali ad 
                energia eolica dove giganteschi girasoli bianchi, offrendo i loro 
                petali al vento, trasformano il soffio della brezza in energia 
                elettrica (foto a sx). 
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              Grande mangiatona e festeggiamenti per 
                la realizzazione di quest'impresa all'arrivo (foto a dx), per 
                poi proseguire nel rientro via bitume in attesa di riposo per 
                un'altra avventura bella come questa (foto in basso) 
                
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            Questo è l'enduro per come lo viviamo 
              noi, poi voi fate come vi pare...  | 
         
       
        
        
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