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AMARCORD!

L'enduro d'oggi affonda le radici proprio in questi fascinosi modelli datati, ma ricchi anche di una loro storia contemporanea fatta di gare in stile riedizione che formano un vero e proprio campionato d'epoca...

Migrare al nord da la possibilità di allacciare relazioni personali con vecchi amici "virtuali" ed è così che ho approfittato di una bella giornata di sole per raggiungere Mauro, un collezionista con la "C" maiuscola, a Lecco per ammirare alcuni pezzi storici che hanno scritto le pagine della regolarità all'inizio degli anni settanta.

Mauro è uno dei membri del nostro forum più rappresentativi per quel che concerne l'enduro vintage e quale migliore occasione per affacciarsi a questo mondo se non attraverso i suoi occhi, brillanti di passione per le ruote tassellate, e la sua grande esperienza...

Si è poi rivelato un vero cicerone, con grandi doti di simpatia e disponibilità, tanto che la gita, programmata per poche ore, si è prolungata durante tutta la giornata con un apprezzatissimo intermezzo gastronomico sulle sponde del lago di Como tra piatti locali e chiacchiere in purissimo stile Endurista Anonimo

E dopo i primi racconti ed i convenevoli di rito mi trascina al cospetto di una vera e propria icona umana del cross d'epoca e della regolarità, Mario Viganò, un pilota ancora impegnato nei campionati rievocativi, coevo agonistico del grande Gritti e che le "Valli bergamasche" le corre oggi come le correva quando la famigerata prova era valida per il campionato regolarità degli anni settanta...

Foto in alto: Mario al cospetto delle tante targhe vinte e, nella foto a destra, mentre mostra orgoglioso la medaglia commemorativa della sua partecipazione alla mitica gara delle "Valli bergamasche".

Oggi l'impegno sportivo di Viganò è per lo più concentrato sul cross d'epoca e nella sua officina auto è presente un vero e proprio museo dedicato ai modelli più apprezzati della specialità. Come questo bellissimo Gilerone 4 tempi che fa bella mostra di sé addirittura in vetrina.

Ma è sul retro della sua azienda che egli tiene, conserva e cura il grosso delle sue creature. Un viaggio attraverso i primi trial (quello in basso è un bellissimo Ossa 4t), le più rare cross e il suo personalissimo box dove si dedica alla manutenzione e al restauro, più che un'officina una vera e propria fucina...

Modelli quasi sconosciuti per noi praticanti dell'ultim'ora che però riescono lo stesso a trasmettere la passione per "l'andar per sporco" sulle montagne e tra le distese fangose. Moto queste che, l'una per l'altra, raccontano una storia fatta di uomini, fatica e sfida da ricercare tra le sinuose linee metalliche delle loro vissute e datate silouette...

All'epoca l'avvento dei più leggeri e performanti 2t era ancora lontano e le distribuzioni a valvole erano un vero e proprio cesello d'oreficeria artigiana...

Soluzioni per noi bizzarre ed insolite, come la lubrificazione delle valvole attraverso tubazioni in rame esterne alla testa o serbatoi del lubrificante alloggiati internamente ai telai (nella foto in basso, davanti al tappo carburante si nota il tappo del serbatoio separato dell'olio contenuto nel telaio di una bellissima ed inglesissima Triumph da cross), o ancora pignoni di trasmissione completamente coperti da enormi carter che li assorbivano nel cuore del motore (foto a sinistra)

Ed in questo reparto corse vero e proprio non mancano casse di ricambi e scaffalture colme di accessori e parti di recupero ogniuna arrivata sin qui al seguito di un'avventura autonoma e con la propria storia da trasmettere.

E come ogni buon appassionato anche a Mario, come del resto a Mauro, non mancano, accanto alle moto completamente restaurate ed efficienti, le scorte di mezzi recuperati ed in attesa dell'opera di restauro come quelle della foto in basso presenti sul piazzaletto esterno all'officina.

Telai (come questo in basso, appartenuto ad un KTM 125 della fine degli anni ottanta), moto complete e vecchi rottami da cannibalizzare per far risorgere alla vita vecchie glorie ormai in disuso per far risuonare ancora negli scarichi il rombo dei tempi d'oro in cui erano le regine del tassello!

E dopo l'istruttiva visita all'amico Viganò veniamo finalmente a scoprire alcune delle bellezze che Mauro conserva nel suo garage, dalle diverse Caballero da regolarità (foto a destra), alle Aprilia, le Puch, SWM e KTM che formano la sua ricca collezione.

Ma oggi l'attenzione è tutta per questo bellissimo KTM 125, il primo che montava un motore di fabbricazione KTM in luogo delle precedenti motorizzazioni Shacs dalla fragilissima crociera del cambio...

Una moto dall'eleganza senza tempo e dalle linee estremamente filanti che sembra essere appena uscita dalla catena di montaggio, ancora in attesa dell'immatricolazione per quanto è ben tenuta.

In realtà dietro l'effetto finale c'è tanto lavoro di recupero e tanta voglia di far bene che Mauro ci descrive passo passo mentre ci conduce a scoprire i segreti tecnici di questa vera bellezza!

Anche qui non si può che rimanere stupiti difronte a squisitezze tecniche inaspettate, come la catenella che impediva lo smarrimento del tappo serbatoio durante i frenetici rifornimenti di carburante durante le gare (foto a sinistra)

O la semplicità della soluzione di adottare un filtro aria in carta di tipo automobilistico usa e getta (foto a destra)

Mauro poi ci svela alcune piccole inesattezze di restauro di cui sicuramente non ci saremmo mai potuti accorgere come il propulsore che la equipaggia che è della serie successiva ed a cui è stato applicato un trattamento di verniciatura per aumentarne la coerenza col telaio (la prima serie aveva il motore nero, la successiva no)

Tra le "pecche" che ci evidenzia c'è quella dell'aver usato bulloneria in acciaio inox moderna, in luogo di quella zincata originale, unica differenza visibile la stampigliatura presente sulla testa dei bulloni che in quelli originali è assente offrendo all'occhio un esagono completamente piatto e pulito...

Solo la passione smisurata di questi cultori del retrò può spingerli a far ammenda per queste inesattezze che altrimenti sarebbero invisibili all'occhio dei più.

Ringraziamo quindi di cuore Mauro per la sua squisita disponibilità nell'aver voluto condividere con tutti noi parte della sua esperienza sul mondo del tassello, per così dire, "storico" e vi rimandiamo ai prossimi servizi sempre su Enduristi Anonimi...

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