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TURANO FEVER

Ovvero... la febbre che ci prende quando si percorrono dei tratti così impegnativi, in così buona compagnia ed immersi in una natura che urla la sua rigogliosa bellezza!

Appuntamento per la festa del papà 2006 con un manipolo di 14 enduristi anonimi che attaccano il giro del Turano in barba alle pessime previsioni meteo, poi rivelatesi errate.

Protagonisti dell'avventura: Davidexr350, GabrieleK400one, Sorriso, Posaja, Giallo, YamaMoto e YamaBrother, Roster, Federeasy, MarcoXXL, Pots, Slide, TheLawer ed Enduristasiculoinroma.

 

 

Due gli appuntamenti: il primo davanti Samocar alle 8.45, dove i carrellomuniti e i furgonati, raccolgono gli appiedati...

...e il secondo, l'appuntamento definitivo, al piazzale del 52esimo Km della Salaria da dove il giro partirà.

Favoloso il furgone di MarcoXXL che ha caricato 5 moto, ma ne avrebbe potute ospitare altrettante!!

Rifornimento al distributore attiguo, colazione al bar proprio sul piazzale e via!!!

14 moto danno un colpo d'occhio che fà molto "motocavalcata" solo che qui siamo tutti amici e c'è un'affiatamento eccezionale, anche con i nuovi arrivati.

Il giro del Turano parte un pò lontano dalla capitale, ma ne vale la pena, è da subito bello, anzi bellissimo, e praticamente privo di tratti asfaltati se non per raggiungere i rifornimenti di carburante sia per uomini che per mezzi.

La carovana parte intorno alle 10.30 ed affronta i i pochi chilometri di strade bianche che porteranno ad un dedalo di mule e sterrate sinuose lungo gli appennini a ridosso del lago abruzzese.

Tra i tanti mono 4T un favoloso 125 2T, bellissima Aprilia RX degli anni '90 tenuta come fosse nuova di fabbrica.

 

Gabriele se ne è subito innamorato ed ha cominciato sin dall'appuntamento iniziale un lavorio incessante di convincimento del proprietario (YamaBrother) alla vendita del mezzo.

Ci addentriamo nel bosco ancora inconsapevole dell'avvicinarsi dell'ormai prossima primavera...

...qui sopra possiamo apprezzare dei cavalli allo stato brado a diretto confronto con i cavalli motore del kappone di Gabriele.

il fitto sottobosco tipico della macchia mediterranea condisce di rosso la mia verde livrea attraverso una bella ramata in pieno naso

Il percorso si fa gradualmente sempre più impegnativo sino a raggiungere il gradone finale di questa già tosta mulattiera

Senza vergogna ammetto di essermela fatta sotto quando ho visto davanti a me questo sperone e ringrazio il buon Davide per l'aiuto che mi ha generosamente prestato

Qua sopra vediamo Gabriele che osserva con attenzione il passaggio di YamaBrother in sella alla SUA prossima moto. Come però dargli torto??

Apprezzate sulla destra il perfetto stato delle plastiche e della ciclistica di questo fascinoso esemplare davvero conservato come se fosse seminuovo!

Bravissimi (come al solito) i nostri due Marchi (non ci riferiamo all'ormai fuoricorso moneta teutonica, ma a un Marco X 2), che in sella alle loro XL 600 ormai da registro storico si sono sparati tutte le insidie del percorso, come e meglio degli altri, con qualche aiuto, come tutti!

The Lawer in action...

...sino al gradone infame!!

Qui a destra il nostro Corradone che cattivissimo affronta la difficoltà col suo rombante 650

Al termine di questa irta sarà necessaria la riparazione della ruota posteriore di Giallo, forata da un chiodo

 

Ecco l'estrazione del ferro malandrino che potete ammirare qui a destra

Tenteremo una riparazione di tipo ciclistico con le famose pezze Tip Top, ma senza apprezzabili risultati vista la presenza di altre 4 pizzicate interne causate dai nippless dei raggi durante gli ultimi metri percorsi con la ruota a terra

Provvidenziale la collaborazione di questo ex endurista che, avendo assistito alla scena dal giardino di casa si offre di prestarci il suo compressore per rigonfiare la camera d'aria sostituita, un vero mito!

Il nostro Giallo in versione crick umano...

E finalmente scolliniamo avvistando dall'alto il lago

Alla fine l'intervento riparatore avrà esito positivo ed il nostro Gabriellone darà la ripartenza alla carovana con questo gesto che evidenzia le penose condizioni dei suoi guanti (davvero irresistibile la sua espressione allegra)

Rare foto del WM che da qualche tempo è fantasticamente supportato da Davidexr350 e YamaMoto

Inizia la discesa lungo una bellissima mulattiera con terreno sabbioso prima, pietroso poi e che si conclude gettandosi attraverso un gradone in un torrentello

Il nostro Slide ha anche lui un momento di defaiance

...davvero bellissima la sua CRF X

 

(foto YamaMoto)

Sembra incredibile, ma l'intuizione si è rivelata vincente e il delicato passaggio è riuscito con successo (foto Davide)

Ecco il wm sbilanciarsi ed inventarsi un'improbabile appoggio sui tasselli della ruota ant.

Passaggio di Slide, che rialza la sua belva, qui a destra, Sorriso e Federeasy qui sotto che ancora devono affrontare l'insidioso gradone

Neanche il buon Davide è passato indenne in questo punto, ma subito dopo e per colpa di una pietra "ballerina"

 

 

 

 

 

La saga del ramo nasale continua lasciando un nuovo segno sul mio "frappone", prima di sera rischio di dissanguarmi di questo passo

Sulla destra lo scioglimento di un cancelletto fissato da un pecoraio scout in vena di nodi. Dopo il passaggio di tutti i partecipanti sarà rilegato.

Corrado a tal proposito ha sancito un vecchio adagio tiburtino: "Cancelli e fossi come li trovi li lassi"

Ma in 14 i problemi si susseguono inevitabilmente, sulla sinistra, infatti, vediamo la fila ferma in attesa di Sorriso che stà cercando il suo paramotore, mentre qui sopra Marco XXL sostituisce il suo cavo frizione strappato - molla cavalletto da reinserire per Sorriso

 

La sosta al fontanile è un classico a questo punto del giro e ci fornisce il giusto piano di lavoro per effettuare queste piccole riparazioni

(foto YamaMoto)

 

 

Arriviamo al pezzo forte del'uscita, il pranzo: dopo un primo timido approccio a vino e panini, non resistiamo e (da veri E.A.) ci facciamo fare delle favolose tagliatelle al ragù tirate a mano dalla moglie del barista qui a sinistra fotografato

Conclusione d'obbligo con ciambellette e vino

e via si riparte!!

 

Il primo tratto del percorso che ci riporterà alle auto è da subito duro e il nostro Sorriso sarà autore di uno spettacolare volo che lo vedrà incolume precipitare in un crepaccio di 5-6 metri (3) arpionandosi ad un albero (2) col ginocchio e rimanendo appeso a testa in giù come un pipistrello.

 

Malgrado ciò la foto di Sorriso fa venie i brividi. Parliamo di un paio di metri dal piano stradale, non dimentichiamocelo, ed ancora altri 3 o 4 per arrivare al terrapieno sottostante

Ecco la foto del "fattaccio" prontamente catturata dall'impagabile YamaMoto

Chi si è trovato a far foto in fuoristrada sà benissimo quanto sia difficile, e anzi virtualmente impossibile, rendere idea della profondità in immagini per definizione bidimenzionali

Quando ho visto risalire Sorriso da quel baratro non riuscivo a credere che fosse ancora vivo e gli ho subito domandato i numeri da giocare al lotto

Prove generali di backflip per Gabriellone

Ma il nostro buon Sorriso oggi non finisce di rotolare tra le rocce, tanto veloce e bravo nella prima parte del giro, quanto stuntman nel secondo tratto, ma sempre e comunque indistruttibile, solo qualche graffietto sulla mano sinistra

 

 

Passaggio su una mula insidiosa, ma in scioltezza per il nostro Posaja

(foto YamaMoto)

 

Cliccando col tasto destro sulla foto qui sopra potrete salvare il filmatino dell'uscita

Sosta d'obbligo a Castel di Tora per benzina e caffè (qui incontrerò anche un mio amico vecchio compagno di gare nel campionato italiano centro sud e del regionale)

Velocemente percorriamo la strada che costeggia il lago ed andiamo a impegnare la mulattiera che, salendo a zig zag, ci riporterà verso le colline dietro le quali ritroveremo le auto.

 

Questa mulattiera però rallenterà moltissimo il gruppo che vedrà scorrere le lancette dell'orologio sino a farci piombare nelle tenebre più assolute

Inizia così una uscita notturna fuori programma

In spregio agli imprevisti affrontati e al fatto che l'impianto di illuminazione non era per tutti all'altezza della situazione (in particolare il mio kawa di notte lo si guida solo grazie ad un bastone bianco per ciechi da agitare innanzi alla ruota anteriore per percepire ostacoli ed avvallamenti), l'esperienza è del tutto positiva, complice la temperatura gradevole malgrado il periodo dell'anno.

Una volta ricaricate le moto, rituale imperdibile resta la "birretta di fine giro" con annesse patatine e schifezze, contornate dai racconti e dalle risate di quelli che la gente chiama motociclisti e che noi chiamiamo amici. Una giornata da ripetere al + presto, stavolta potresti esserci anche tu!!

ALLA PROSSIMA!!!!!!!!!

 

 

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